Le bibite light o zero zuccheri (dalla coca cola alla pepsi, ma anche tutte le altre bevande analcoliche che si fregiano di questi aggettivi) contengono dolcificanti al posto degli zuccheri, più precisamente edulcoranti.
Questo concetto spero sia chiaro a tutti!
I dolcificanti contengono meno calorie rispetto al classico zucchero, di conseguenza vengono vendute come bevande dietetiche a basso contenuto calorico, come bibite dimagranti.
Seguendo queste linee guida, molti nutrizionisti e medici le consigliano o in alcuni casi ne lasciano addirittura libero il loro consumo giornaliero, senza restrizioni.
Se andiamo a controllare il numero di calorie che una bevanda light o zero apporta al nostro organismo rispetto a quelle classiche zuccherine, scopriamo che in effetti è minore!
La maggior parte della gente penserebbe: “allora hanno ragione loro! Hanno trovato l’oro gassato!”; molti si fermano così a questo dato, associandolo ad un dimagrimento semplice dover rinunciare al gusto delle proprie bevande preferite.
Siamo davvero sicuri che sia tutto oro quello che luccica o frizza?
In genere non è quasi mai così, e questo caso non fa eccezione!
Con il boom delle bevande dietetiche a basso o nullo contenuto zuccherino e la loro conseguente espansione a macchia d’olio nella vita quotidiana di miliardi di persone, si sono moltiplicati anche gli studi scientifici per dimostrare e verificare quanto sia salutare bere questo genere di bevande.
Quando sentiamo la parola light ci viene in mente qualcosa capace di renderci subito più magri.
Non è una novità che sia questa l’intenzione dei pubblicitari quando decidono le parole più adatte per chiamare o descrivere un prodotto.
Il problema sorge quando ciò che un prodotto evoca non rispecchia la realtà delle cose: molti dei dolcificanti naturali usati in queste bibite sono chimicamente simili al classico zucchero (ad esempio E420-E421, E953, E965-966-967).
Questi dolcificanti vengono metabolizzati dal corpo in modo simile allo zucchero fornendo una quantità simile di energia (e in alcuni casi anche di calorie).
Ricordiamoci in oltre che anche lo zucchero di canna, sia grezzo che bianco, o il miele hanno differenze minime a livello nutrizionale rispetto al classico zucchero.
Quando parliamo invece di dolcificanti artificiali dobbiamo tenere sempre conto che vengono sempre più collegati all’obesità quando usati in modo cronico: sono si a calorie zero, ma il loro alto potere dolcificante mantiene il palato abituato al dolce, favorendo il consumo di cibi ipercalorici (dolciumi e bibite in primis) e quindi l’aumento di peso.
Iniziamo subito andando al sodo, le bibite light o zero che siano non solo non fanno dimagrire, ma addirittura favorirebbero l’aumento del peso!
Questo è quanto è emerso da più di una ricerca: in particolare uno studio condotto dall’University of Texas health scienze centre afferma che, nonostante l’assenza di zucchero, i dolcificanti presenti nelle bibite dietetiche favoriscano l’aumento dell’appetito alterando la percezione del gusto dolce.
In questo modo si va ad intaccare il sottile equilibrio tra fame e sazietà presente in particolari parti del nostro cervello: il senso di sazietà dovuto al saccarosio viene meno mentre il girovita aumenta.
Lo studio è stato condotto seguendo le abitudini e gli stili di vita di 474 adulti per 9 anni, durante i quali si è potuto constatare che i bevitori abituali di bibite light (fino a 2 lattine al giorno) ingrassavano in maniera considerevole.
Il gusto dolce attiva un fantastico meccanismo che porta la nostra mente a ritenersi soddisfatta, placando la fame.
Le bibite light alterano proprio questo fattore portando il nostro organismo in tilt impedendogli di avvertire nel modo corretto il senso di sazietà!