Una prima distinzione che si usa solito effettuare all’interno di una seduta di allenamento è quella comunemente operata tra esercizi base o fondamentali ed esercizi complementari o di isolamento.
Di primaria importanza ai fini della costruzione di un fisico di qualità sono gli esercizi cosiddetti fondamentali: squat, stacco, distensioni su panca, distensioni sopra la testa, trazioni, rematore, dip.
Tali esercizi, detti anche multi-articolari, coinvolgendo diversi distretti muscolari, richiedono una coordinazione e una tecnica di esecuzione senza pari, che dovrà essere scrupolosamente insegnata e verificata minuziosamente dall’istruttore.
Lo stacco e lo squat, in particolare, stimolando l’effetto metabolico attraverso una grande risposta ormonale, permettono la crescita complessiva.
Accanto agli esercizi fondamentali si collocano gli esercizi cosiddetti di isolamento che, richiedendo il coinvolgimento di un solo distretto muscolare, vengono proposti per lavorare su un dettaglio, direi meglio su un particolare.
La mia esperienza acquisita nel settore fitness mi ha portato ad osservare, nel corso degli anni, l’esistenza di diversi metodi di allenamento, tutti in realtà corretti, quanto criticabili; Vengono sovente proposti più esercizi complementari su un unico gruppo muscolare e per di più nella stessa seduta di allenamento.
Siamo certi che tali esercizi siano realmente utili ai fini della crescita? Non meno importante, inoltre, è capire a quali individui proporre, “eventualmente”, questi tipi di allenamento, in conformità all’analisi della propria struttura muscolo-scheletrica.
Direi che gli esercizi di isolamento, intesi tendenti a migliorare l’afflusso sanguigno, possono essere utili se proposti in affiancamento, tanto prima quanto dopo l’esercizio base o fondamentale; ma come possono stimolare la crescita nei soggetti più esili?
Secondo gli ultimi studi effettuati nel settore è emerso che per tali soggetti vi è la necessità di costruire le “fondamenta”, cioè di buttare giù le basi su cui programmare successivamente un allenamento, eventualmente più “dettagliato”. Il mio consiglio è quindi quello di inserire nelle “prime” schede solo esercizi fondamentali e, solo dopo aver raggiunto una struttura fisica “adeguata”, proporre gli esercizi complementari.
Ciò, in realtà, è valido sia per l’universo femminile quanto per quello maschile e in tal senso non può esserci nessuna forma di discriminazione, ai fini della metodologia di allenamento, tra uomo e donna.
Sarebbe pertanto improponibile, per una ragazza il cui obbiettivo è quello di dimagrire, tonificare o modellare che dir si voglia, costruire un programma con gluteus kick, adduttor e abductor evitando di inserire squat e stacchi: esercizi fondamentali.
Uno dei motivi per i quali le persone ricorrono al doping sta nel fatto che non si raggiungono i risultati desiderati, ma badate bene, non irraggiungibili.
Per quanto mi riguarda credo molto in questo “sport” e a tutte le persone che si avvicinano ad esso, sono lieto di lasciare i seguenti consigli:
1 eseguire esercizi fondamentali senza sovrapposizione
Marco Frassinelli.
2 usare la tecnica del carico graduale
3 rispettare il riposo
4 curare l’alimentazione in tutti i suoi particolari
5 allenamenti brevi
6 pazienza, pazienza, pazienza evitando di prendere “scorciatoie” che non portano a niente.