Cos’è la definizione muscolare?
La definizione muscolare consiste nella riduzione dello spessore dello strato che si interpone tra la pelle e i muscoli, principalmente occupato dal tessuto adiposo sottocutaneo il quale, come sappiamo, è costituito dagli adipociti che hanno la funzione di accumulare grassi sotto forma di trigliceridi.
In molti sostengono che anche il liquido interstiziale incida significativamente sull’ispessimento di questo strato. Tale malinteso ha contribuito ad alimentare una falsa credenza, ovvero che per definirsi sia anche necessario perdere liquidi. È sostanzialmente un errore. Patologie a parte, i liquidi sono presenti solo marginalmente tra il tessuto adiposo e i muscoli; per di più, nel complesso, una buona idratazione è necessaria per rimanere in salute. Per di più nei natural (chi non fa uso di doping) tale fluido, che può aumentare soprattutto in seguito a condotte alimentari inappropriate o allo stop improvviso dall’allenamento, ha tuttavia un’importanza significativa solo per chi possiede percentuali di body fat (BF) tali da poter essere competitivo in un circuito agonistico di culturismo.
La definizione muscolare è, in fin dei conti, la vera essenza del dimagrimento – che molti equivocano come una semplice perdita di peso. D’altro canto, si è soliti usare il termine “dimagrimento” quando il grasso in eccesso comporta un vero e proprio sovrappeso, mentre le parole definizione muscolare e cutting indicano un assottigliamento del tessuto adiposo al di sotto di percentuali non solo normali, ma già moderate (passando ad esempio dal 12 al 6%).
Adesso veniamo ai due metodi in genere più utilizzati nella fase di definizione muscolare.
Questi due metodi consistono nel giocare su due componenti essenziali: intensità degli allenamenti e introito calorico. Possiamo definire i due metodi come “output energetico” e “input energetico”
INPUT ENERGETICO:
Consiste nell’abbassare l’introito calorico giornaliero e settimanale e questo avviene spesso andando a tagliare i carboidrati o comunque giocare sui macronutrienti.
L’intensità degli allenamenti può rimanere più o meno uguale tra inverno e estate, quello che farà la differenza sarà l’introito calorico totale.
Il rovescio della medaglia di tale metodo consiste in una funzionalità metabolica che può risentire del taglio calorico effettuato per arrivare all’obiettivo finale.
Per questo motivo è consigliato alternare dei periodi in cui si alzano leggermente le calorie per non abbassare eccessivamente il metabolismo basale.
OUTPUT ENERGETICO:
Consiste nel mantenere un introito calorico medio-alto e puntare all’obiettivo finale giocando sull’intensità degli allenamenti che di conseguenza si dovrà alzare tramite metodi specifici come super serie, triset, quadriset o inserendo delle componenti aerobiche.
Questo aiuterà una miglior ripartizione generale di tutti i nutrienti che saranno più veicolati a favore del tessuto muscolare e non quello adiposo. Il risultato potrebbe essere più che soddisfacente in termini di perdita di grasso.
Il rovescio della medaglia è presente anche in questo metodo: un’intensità degli allenamenti molto alta e frequente può incidere sul sistema nervoso creando ulteriore stress che può compromettere alcune aree della propria vita quotidiana.
La scelta del metodo migliore è puramente soggettiva in base alla propria risposta fisiologica e alle proprie esigenze quotidiane.
Quello che è certo e che tutti e due i metodi portando in un’unica direzione ma sarà necessario comunque con il passare delle settimane e dei mesi arrivare ad un punto in cui anche il taglio calorico sarà necessario per completare il percorso di cut.
Questi sono i due metodi più efficaci e più utilizzati in definizione. Scegli quello che è più adatto a te e portalo avanti in maniera costante nel tempo.
Ricorda che non è solo il metodo ma anche la costanza con cui affronti un percorso che fa la differenza.
Marco Frassinelli.